Mi piacerebbe scrivere ma non ho fantasia. Ogni tanto tengo un diario, scrivo di me. Sarà una storia, quella?
Ho scritto un racconto, secondo me potrebbe migliorare ma non so come metterci le mani.
Si può imparare a scrivere?
Sono solo alcune delle domande, convinzioni, paure e falsi miti che gli studenti e le studentesse che incontro conoscono molto bene. In classe, lezione dopo lezione, li affrontiamo.
Tengo corsi sulla scrittura autobiografica e la narrazione.
Le lezioni sono l’occasione per conoscere nuovi autori, nuove autrici ma soprattutto per entrare in contatto con la propria storia.
Chi partecipa ai miei corsi scrive per motivi diversi: per conoscersi meglio, per passione, per migliorarsi. Per coltivare uno spazio per sé e incontrare altre persone con gli stessi interessi.
Spesso partecipano persone che non hanno mai scritto prima – i motivi sono vari: non c’è mai stato il tempo, o il coraggio, o la storia giusta da raccontare. Poi qualcosa cambia, emerge il bisogno di dare forza alla propria voce e ci si butta. È un viaggio bellissimo.
In classe, nei corsi in presenza e in quelli in streaming, lavoriamo per raccontare al meglio le storie che abbiamo dentro. Che si tratti di racconti di pura invenzione o di fatti realmente accaduti, cerchiamo le parole giuste per dare loro forma. Una forma precisa, il più vicina possibile alle intenzioni dell’autore, dell’autrice.
Per farlo scriviamo e riscriviamo. Nel mezzo domande, confronti, letture di altri autori e autrici.
Faccio questo lavoro da una dozzina d’anni.
La scrittura mi ha portata nel mondo, letteralmente. Dalla Finlandia alla Colombia, da Venezia a Trapani, ho tenuto corsi e laboratori a centinaia di classi, migliaia di persone, e ho avuto il privilegio di assisterle nel dare forma alle loro storie.
Per preparami a questo compito ho studiato a lungo e continuo a farlo. Perché non c’è niente di più bello di imparare, soprattutto per chi insegna.